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29 gennaio 2011

La pratica dello stacking : “Vendersi” col poker

Lo staking nel gioco del poker è una delle ultimissime attività lucrose che interessa il gioco di carte più conosciuto al mondo. Ma cosa vuol dire “stacking”? Il termine può essere tradotto in “vendersi” e consiste cedere parte del buyin per iscriversi ad un torneo a chi è interessato su base proporzionale, come se si stessero acquistando azioni in borsa che acquisiranno valore in caso di un’eventuale vincita al torneo.

Il sito che permette di fare ciò è ChipMeUp, primo sito di web staking del poker, attivo per la maggior parte dei tornei, dal vivo e su internet, del circuito internazionale.

Dunque, vogliamo partecipare alle WSOP ma non abbiamo i fondi necessari? Proponiamo agli altri utenti di ChipMeUp la nostra candidatura al torneo in cambio di una quota sulla nostra vittoria.

Il sito, oltre a statistiche ed eventi disponibili, fornisce una lista di giocatori su cui investire tra cui spiccano Erik Seidel (8 braccialetti alle WSOP) e Tony G (3 milioni di dollari all’attivo). Ultimamente, è salito alla ribalta Mark Griffith aka “Titan Lucky”, piazzatosi terzo ad un recente evento World Championship of Online Poker, che ha fatto guadagnare quasi 3 mila dollari ai suoi investitori per ogni 2% di quote vendute.

E’ chiaro come questa nuova pratica stia sfruttando l’attuale enorme successo del poker. Del resto Il giro d’affari delle poker room online spesso è valutato a suon di milioni. E’ quindi ben venga anche lo staking nell’universo del poker.

(Autore Biagio Chiariello)

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