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10 giugno 2011

Torneo 3° Posto 10/06/2011

Torneo 1° Posto 09.06.2011

7 giugno 2011

Torneo - Tecniche di Difesa dei BigBlind

Difendere o non difendere il proprio grande buio? E se sì, come difenderlo, rilanciando o solo chiamando?

Simone Ruggeri si concede ad un'intervista con Rudy Gaddo in cui risponde alle domande sulla difesa del big blind ai primi livelli, quando gli stack sono ancora profondi ed ai livelli di gioco intermedi, quando lo stack si aggira attorno ai 30-35 bui.

1. Difesa del grande buio ai primi livelli di un torneo.

Con che tipo di range difendi il big blind quando i bui sono ancora bassi e siamo ancora ai primi livelli di gioco con stack profondi?

"La prima cosa che guardo è la posizione del giocatore che ha rilanciato ed il suo stile di gioco. Chiaramente non è molto importante difendere il buio quando abbiamo investito 50, 100, 200 chip e con uno stack di 100, 200, 400 big blind, quindi deciderò di fare call se penso che la mia mano ha una buona possibilità in una certa percentuale del flop di floppare il punto che può battere il punteggio dell'avversario. Per esempio: se ho una coppia di due, se rilancia un giocatore da under the gun e che ritengo sia probabile che abbia una buona mano callo molto volentieri dal big blind, perché ritengo che quella rara volta in cui esce il due e hitto un set al flop posso pensare di vincere un gran piatto perché comunque il mio avversario avrà spesso una over pair o una mano con cui può floppare doppia o kiker.

Se invece il rilacio è da bottone ed ho la coppia di due, in questo caso posso anche decidere di fare fold, proprio perché non saprò mai come giocare dopo il flop quando non hitto il 2 e quando lo hitto invece sarà difficile vincere un piatto grande perché il mio avversario spesso non avrà nulla, dato che sono molti i giocatori che rilanciano frequentemente dal bottone anche con K7off, Q6suited, quindi, contro un giocatore che ha un range così ampio giocarmi una coppia di 2 per set value non è molto produttivo.
Quindi, dociamo che difendo il buio quando ho una mano che gioca bene contro il range avversario e che quindi ha delle implied odds positive, mentre non mi interessa difendere molto il buio per non perdere le 50 chip, ma solo come investimento se lo ritengo profittevole.

Inserisci anche i suited connector nella categoria delle mani con cui puoi difendere il buio ai primi livelli di un torneo?

Direi di sì. Anche qui in un piatto multi way senzaltro, in un piatto heads up anche il suited connectors soprattutto se basso lo difendo più volentieri se è contro un giocatore che ha un range più stretto, mentre contro un giocatore che ha un range più ampio, ad esempio, difenderò molto più volentieri con una mano con QToff. Se ho QToff, al contrario di 22, sul rilancio di hunder the gun passo molto volentieri, mentre su rilancio del bottone posso fare call perché comunque è una mano che lavora bene contro il suo range; è vero che alcune volte sarò dominato, ma altre volte è dominato lui.

2. Difesa del grande buio ai livelli intermedi, quando la dimensione dello stack si aggira intorno ai 30 bui.

Con che range e che tipo di riflessioni facciamo per difendere il nostro big blind?

In una situazione in cui ho circa 30 big blind di stack e mi trovo sul big blind, decido di difendere il mio buio in due modi: alcune volte facendo un re-raise che generalmente è un re-raise all-in, perché, soprattutto se il rilancio iniziale, almeno 2 bui e mezzo, io mi trovo fuori posizione, quindi se devo fare un contro rilancio devo fare almeno 8 BB, però, investendo 8 BB ho investito quasi un terzo del mio stack, quindi piuttosto che trovarmi poi a giocarmi la mano fuori posizione se ho 30 bui o meno preferisco andare all-in direttamente, mentra già dai 33/34 bui opterò più spesso per un re-raise.
Le variabili che tengo in considerazione sono: il range dell'avversario che rilancia, cercando di esprimerlo anche in percentuale, quindi se c'è un giocatore che rilancia da under the gun e so essere abbastanza chiuso, o comunque bravo, solido, immagino che possa avere un range che và tra il 14 ed il 20% , alcune volte anche il 10% a seconda della situazione in generale, se siamo in bolla, da come giocano gli altri giocatori, etc., ...

Parli della percentuali di mani con cui l'avversario può rilanciare in una situazione del genere (da utg ed in questa fase avanzata del torneo)?

Mi riferisco proprio a questo. Quindi facciamo un esempio: un range del 10% può essere le coppie dal 6 in sù, ATsuited, AJoff, KQoff, KQsuited e magari qualche altro suited connector alto tipo AT, QJ, JT. Quindi, la prima variabile che vedo è il range dell'avversario. Chiaramente se l'avversario è sul bottone e vedo che rilancia più di una volta su due gli faccio un range intorno al 50/60%, a quel punto anche se ho una mano come A9off che è una mano intorno al 18/20% come classificazione dalla più alta alla più bassa, in quel caso, anche con una mano così marginale posso decidere di difendere il mio buio.

Decido di creare due range in sostanza: un range di call ed un range di tre-bet e cerco di far sì che questi due range siano entrambi bilanciati, quindi, ad esempio: andrò all-in a volte con delle mani molto forti QQ, AK, AQ, poi farò qualche volta all-in con delle mani speculative e quando vengo callato non sono troppo dominato, come ad esempio J8suited, Q9suited. Perché non QJsuited? Perché QJsuited preferisco metterla nel range di call poiché è una mano che gioca molto bene dopo il flop anche con uno stack di 30 big blind, sopratutto se il mio avversario ha un range molto ampio, quindi ha molte mani dominate, mentre, sul rilancio di under the gun andrò a difendere delle mani molto solide come, ad esempio, probabilmente le coppie, le coppie piccole se il suo rilancio è piccolo perché dovrò investire un buio o poco più e quindi ho le odds per un set, magari qualche volta per fare un bluff, mentre su rilanci con un range più ampio in posizioni più avanzate posso giocare anche delle mani tipo KJ, KQ, comunque delle mani più marginali.

(Fonte Italiapokerclub 5/06/2011)

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